mercoledì 2 novembre 2011

martedì 1 novembre, ore 13:30





Autostrada che collega Lucca a Firenze. Sono partito da quasi un'ora, lasciandomi alle spalle gli ennesimi stancanti e insostituibili giorni di fiera. Le sensazioni sono sempre le stesse: quell'incredibile stanchezza e quella malinconia che non solo voglio mandare via, ma che sono addirittura contento di provare. Si perché significa che quello che ho lasciato valeva la pena di essere vissuto. Forse il Lucca Comics è sempre uguale, o forse ogni anno c'è qualcosa di nuovo che lo rende unico. Davvero, non lo so. Ma c'è una cosa di cui sono certo. Per quanto alcuni aspetti della fiera non cambieranno mai, ci si ritrova lì tutti per lo stesso indentico motivo. Che non è cercare lavoro o presentare l'ultimo fumetto in uscita. Si va tutti lì perché ci vogliamo essere. Ognuno avrà i suoi motivi per farlo, ma non si vuole mancare alla fiera di Lucca. Sembra che non si possa mancare alla fiera di Lucca.



Guardo la strada e sorrido, ripensando alle parole del mio amico Marco Bruno, che la sera precedente aveva proposto un brindisi, "all'ennesimo Lucca Comics che finisce", con quel tono nostalgico che fa riflettere e che fa sperare che momenti come quello tornino il prima possibile. E allora arrivederci alla prima occasione a Marco, a MatitaImpazzita, a Francesco, a Mario del Pennino, a Mario Cocciolone, a Gabriele, a Matteo Casali, ai ragazzi della BookMaker, a Emanuela, a Ryan, agli amici della ProGlo e a quelli di Cronaca di Topolinia, a Salvatore, Daniela, Cristian e Antonio, al Nuti e al Rastrelli. Cazzo, quanti siete. Non è poi così difficile capire perché a Lucca ci si voglia andare tutti. Forse lo capisco anche io solo ora, o forse l'ho sempre saputo. Non fa alcuna differenza. Spengo la radio. Preferisco sentire altri suoni, che non possono essere impressi su un cd. Ma che, per quanto si possa tentare, non vogliono andare via. E allora prego, entrate pure.

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